C'era qualcosa di magico nell'aria. Un forte vento caldo che si insinuava nella musica, una natura presente, viva, un sentore nell'aria. Dopo aver montato tutto l'impianto di amplificazione e suonato il primo pezzo, sono scese due gocce di pioggia, così si è dovuto smontare tutto in fretta. Abbiamo continuato a suonare sotto il bellissimo porticato del Lavello, abbiamo suonato e cantato come una volta, con la gente che si avvicinava per sentire meglio, che ballava sopra il vento, e il vento che ballava con noi.